IN MEMORIAM – FRANCO SANNIA

FRANCO SANNIA

(Nuoro 25 Marzo 1944 – Torino 10 Ottobre 2023)

La R:.L:. Camillo Cavour numero 16 all’Oriente di Torino abbruna il proprio Labaro per il passaggio all’Oriente Eterno del carissimo Fratello FRANCO SANNIA, già Consigliere dell’Ordine.

L’Ispettorato Regionale per il Piemonte e la Valle d’Aosta del Rito Scozzese Antico ed Accettato abbruna il proprio Labaro per l’improvviso passaggio alle Valli Celesti del Potentissimo Fratello FRANCO SANNIA  S:.G:.I:.G:. del 33° ed ultimo grado del R:.S:.A:.A:., già Ispettore Regionale per il Piemonte e la Valle d’Aosta. 

Franco era amante del bello; carattere estroverso, gioviale ed ironico, attento partecipe alla vita della Massoneria. Aveva una passione per la marineria e le auto sportive: notevole una sua Porsche Carrera color ciclamino. Era Direttore di una importante Agenzia di pubblicità, marketing e comunicazione: la All-Media di Torino.

Lascia un vuoto nel cuore di coloro che l’hanno conosciuto, stimato ed amato.

 

IL MANIFESTO DEL XX SETTEMBRE 2023. LA STORIA NEL FUTURO

Il Manifesto del XX Settembre 2023.

La Storia nel futuro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stiamo vivendo una fase delicata della storia dell’umanità, contrassegnata sempre più da profondi cambiamenti a tutti i livelli. La pandemia, la crisi energetica, i mutamenti climatici, le conseguenze della guerra fra Russia e Ucraina, e la rivoluzione digitale hanno prodotto e continueranno a esercitare in futuro scenari e condizioni che muteranno il nostro modo di vita quotidiano e influenzeranno anche in maniera significativa il mondo del lavoro e l’attività produttiva affidata ora alla persona. In particolare il ricorso alla cosiddetta Intelligenza Artificiale è destinato ad aumentare in modo esponenziale in un futuro prossimo modificando il concetto stesso di tanti lavori che saranno affidati a macchine pensanti, a robot in grado di sostituire l’uomo e di interagire sotto il suo controllo.
Da quando il geniale matematico inglese Alan Turing nel 1950 creò la sua “macchina” di calcolo logico, in pratica il primo computer, aprendo la strada a tutto quello che vediamo oggi, il progresso è stato costante come la domanda “ma le macchine possono pensare?” che Turing si pose allora e che continua far riflet-tere e discutere.
L’Intelligenza Artificiale sarà motivo di benessere ed ulteriore sviluppo della no-stra prosperità oppure potrà, se non usata in modo equilibrato, generare ulteriori conflitti occupazionali? È questo l’interrogativo e al tempo stesso anche la sfida più importante che ci attende e che sottoponiamo all’attenzione di tutti in questa ricorrenza del XX settembre, data epica per questa nostra amata nazione. Con una rassicurante certezza: nessuna macchina, per quanto sofisticata, potrà sosti-tuire il cervello umano, il pensiero e la coscienza della persona. Nessun robot può fare domande. Nessun robot verserà mai una lacrima.

Viva la Libertà
Viva la Laicità
Viva il Grande Oriente d’Italia Il Gran Maestro

Stefano Bisi

(dal sito web del GOI)

 

ANNIVERSARI. NEL SEGNO DI SIMON BOLIVAR, IL LIBERTADOR

ANNIVERSARI.
NEL SEGNO DI SIMON BOLIVAR,
IL LIBERTADOR

Il 24 luglio 1783 nasceva a Caracas, in Venezuela, una delle figure più influenti nella storia dell’America Latina: Simon Bolivar, il Libertador, l’uomo che nel XIX secolo guidó la lotta per l’indipendenza dei paesi  sudamericani contro il dominio coloniale spagnolo nel XIX secolo. Aveva 20 anni quando nel 1803 venne iniziato alla  Massoneria, nella loggia Lautaro a Cadice, in Spagna, dove conobbe due protagonisti della Rivoluzione bolivariana, José de San Martín e Mariano Moreno, anche loro liberi muratori. Nel maggio 1806, a Parigi divenne anche Gran Maestro della Loggia Madre di San Alessandro di Scozia.  Bolivar proveniva da una famiglia benestante e aristocratica che lo mandó a  studiare in Europa, dove ebbe l’opportunità di entrare in contatto con la cultura e la filosofia illuminista che alimentavano il fuoco della ribellione che bruciava dentro di lui, fuoco che una volta tornato in patria lo trasformò in un vero eroe della storia. La morsa del dominio coloniale spagnolo stringeva la regione e fu Bolivar a guidare la rivoluzione venezuelana, lottando per liberare il suo paese dall’oppressione straniera. La sua abilità militare si manifestò nella famosa “Campagna Admirable” (1813) una serie di audaci manovre militari che resero indipendente gran parte del Venezuela e gli fecero guadagnare il titolo di El Libertador. Il 6 agosto 1825 l’Alto Perù divenne un nuovo Stato con il nome di “Repubblica di Bolívar”, successivamente cambiato in Bolivia; il progetto d’indipendenza del Sudamerica dalla Spagna, a cui Bolívar aveva dedicato la sua intera vita, era finalmente completo. Ma il suo spirito appassionato lo portó oltre i confini del Venezuela. Bolivar attraversó le frontiere per liberare i paesi vicini dall’oppressione spagnola. Combatté in Colombia, Ecuador, Perù e Bolivia, cercando di creare un’unione di nazioni libere e sovrane che chiamò la “Grande Colombia”. La sua aspirazione era quella di creare una federazione di stati sudamericani, uniti dai valori di libertà, indipendenza, uguaglianza e fratellanza. Un sogno improntato ai principi della Libera Muratoria che grande influenza esercitarono su di lui, sulla sua visione del futuro, durante tutto il corso della sua vita.

30 Luglio 2023  –  (dal sito web del GOI)

EQUINOZIO D’AUTUNNO – XX SETTEMBRE. APPUNTAMENTO AL VASCELLO IL 23 SETTEMBRE 2023

EQUINOZIO D’AUTUNNO

XX SETTEMBRE

APPUNTAMENTO AL VASCELLO

IL 23 SETTEMBRE 2023

Appuntamento al Vascello per le tradizionali celebrazioni del XX Settembre e dell’Equinozio d’Autunno. Sono in agenda invece per mercoledí 20 le cerimonie al Gianicolo davanti al monumento di Garibaldi e di Anita e a Porta Pia.

Nel pomeriggio seguiranno le presentazioni di due volumi: “Il fuoriuscito. Storia di Formiggini, l’editore suicida contro le leggi razziali di Mussolini” di Marco Ventura, edito da Piemme; “Garibaldi ‘el libertador”. Vita e leggenda di un italiano che ha fatto la storia. I suoi sette anni in Uruguay (1841 1848)” di Federico Guiglia (Parco Esposizioni Novegro). Sabato 23 avranno luogo le premiazioni dei vincitori delle Borse di studio Treves e Mondina.

IL 20 LUGLIO 2023 A LIVORNO LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “DALL’OBLIO ALLA MEMORIA”, L’ULTIMO SAGGIO DI MASSIMO BIANCHI, GMO

Il 20 Luglio 2023 a Livorno la presentazione del libro “Dall’oblio alla memoria”, l’ultimo saggio di Massimo Bianchi, GMO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il 20 luglio alle 18 alla Bcc di Castagneto Carducci (via Rossini 2 A) a Livorno sará presentato l’ultimo saggio del Gran Maestro Onorario Massimo Bianchi “Dall’oblio alla memoria”  edito da Angelo Pontecorboli, con la prefazione di Paolo Giustini, la presentazione dell’assessore alle culture del Comune di Livorno Simone Lenzi e l’introduzione del Gran Maestro Stefano Bisi, che parteciperá all’evento, organizzato dalla loggia Adriano
Lemmi n.704, e di cui riportiamo l’introduzione al volume.

La storia è testimone dei tempi,luce della verità,vita della memoria,maestra della vita,nunzia dell’antichità”scrisse Marco Tullio Cicerone. E mai definizione a distanza di secoli risulta più azzeccata di questa. Grazie ad essa si tramandano fatti,avvenimenti ,pensieri,azioni e opere  di personaggi che hanno contributo a farla,a scriverla .A livello  nazionale e locale. Storie di uomini  e uomini con tante storie alle spalle. Storie di cittadini e nel caso di questa pregevole pubblicazione  soprattutto di massoni del Grande Oriente d’Italia.

L’infaticabile Massimo Bianchi, nell’ultima sua fatica letteraria ,ci delizia con questo  ennesimo libro che rende omaggio ai tantissimi liberi muratori livornesi.Si tratta di personaggi che hanno fortemente inciso nel corso della loro esistenza sulla vita del territorio e della città labronica dando luogo a tutta una serie di iniziative e di associazioni che hanno fortemente contribuito  al miglioramento e allo sviluppo della Società proiettandosi sino ai giorni nostri grazie ai forti principi di Libertà,Uguaglianza ,Fratellanza,Solidarietà e mutuo soccorso di cui sono stati e sono fecondi diffusori di luce.

E’ giusto ricordare questi fratelli fra fratelli che hanno  fondato mattone su mattone e retto con passione,coraggio e saggezza le officine livornesi permettendo di tramandarne ai posteri tradizione e valori. Massimo ha raccolto con pazienza e cura i nomi dei liberi muratori del passato setacciandone la vita e l’impegno civico e massonico per poi vergare con il cuore queste pagine e unirle con la malta fraterna dell’amore.

Così adesso tutti,non solo i continuatori ed eredi spirituali di oggi,ma anche chi dell’istituzione non fa parte ma ne studia i principi e capisce l’enorme valenza della Massoneria,potrà ricordare con l’orgoglio della memoria e la giusta riconoscenza i tanti massoni che fecero Livorno ed hanno partecipato a renderla grande. Tirati fuori dall’oblio del tempo per sempre”.

 

“Garibaldi e il mare”. Dal 7 al 9 Luglio 2023 si é tenuto a Roma il XII Meeting Mondiale delle logge intitolate all’Eroe dei due mondi

“Garibaldi e il mare”. Dal 7 al 9 Luglio 2023 si é tenuto a Roma il XII Meeting Mondiale delle logge intitolate all’Eroe dei due mondi

Sabato 8 luglio, alle 15, a Roma, presso l’Hotel NH Collection, in Corso d’Italia, si é tenuta la tornata rituale, alla quale ha partecipato il Gran Maestro Stefano Bisi, momento clou del XII Meeting Mondiale delle Logge Garibaldi, evento organizzato quest’anno dalle officine della capitale Garibaldi Pisacane Da Ponza Hod n. 160 e Giuseppe Garibaldi n. 1188 .

“Garibaldi e il mare” é stato il tema della manifestazione che si é articolata in tre giornate: 7, 8 e 9 luglio 2023. L’evento, varato nel 2010, ha cadenza annuale e si propone di riunire i fratelli di tutte le officine regolari del mondo che portano il nome del Primo Massone d’Italia. La conferenza di apertura si é tenuta venerdí sera a Casa Nathan, ed é stata seguita dalla cerimonia di deposizione di fiori dinanzi al monumento di Garibaldi al Gianicolo. Dedicata alle visite guidate su richiesta degli ospiti la giornata di domenica.

Lo stemma italiano ha 75 anni, a realizzarlo fu il valdese e massone Paolo Paschetto

Lo stemma italiano ha 75 anni

a realizzarlo fu il valdese e massone Paolo Paschetto

Il 5 maggio 1948 l’Italia repubblicana, al termine di un lungo percorso durato ventiquattro mesi, due pubblici concorsi e un totale di 800 bozzetti, presentati da circa 500 cittadini, fra artisti e dilettanti, si dotava del suo stemma così ufficialmente descritto: composto di una stella a cinque raggi di bianco, bordata di rosso, accollata agli assi di una ruota di acciaio dentata, tra due rami di olivo e di quercia, legati da un nastro di rosso, con la scritta di bianco in carattere capitale “Repubblica Italiana”.

L’autore del bozzetto che venne selezionato e poi sottoposto all’approvazione dell’Assemblea Costituente era Paolo Paschetto, massone e valdese. Nato il 12 febbraio 1885 a Torre Pellice (TO), Paschetto, che ha vissuto per un lungo periodo a Roma (sue sono le vetrate della chiesa valdese di Piazza Cavour e della chiesa metodista di via XX Settembre), è stato attivo nel campo della decorazione d’interni e delle arti applicate, dell’illustrazione e della grafica editoriale, dell’incisione e della pittura di paesaggio. Il Comune di Roma gli ha intitolato il viale sito all’interno di Villa Torlonia dove gli era stata dedicata nel 2016 anche una mostra e dove, presso la Casa delle civette, sono conservate alcune sue opere e bozzetti.