QUINTINO SELLA
(1827 –1884) Scienziato, Statista e Massone ?
Giovanni Ferraris
Quintino Sella è nato il 7 luglio del 1827 a Sella di Mosso (Biella), ottavo dei venti figli di Maurizio e di Rosa Sella. La famiglia era ivi attiva nel settore laniero fin dal Seicento; dal 1835 trasferisce a Biella la propria attività e costruisce il complesso posto in sponda sinistra del torrente Cervo ora sede della Fondazione Sella onlus e di attività connesse con la Banca Sella. Dopo la morte del padre nel 1844, Quintino coadiuva il fratello Giuseppe Venanzio nella gestione dell’azienda, sebbene professionalmente impegnato come scienziato e statista. Nel 1853 Quintino sposa la cugina Clotilde Rey, che gli darà sette figli. All’età di 57 anni muore il 14 marzo 1884 nella sua abitazione di Biella; è sepolto nel cimitero monumentale di Oropa in una tomba a forma di piramide, un’architettura che ha alimentato la convinzione di una sua appartenenza alla Massoneria.
Secondo i piani della famiglia, Sella frequenta il corso di laurea in matematica presso l’Università di Torino e si laurea in ingegneria idraulica nel 1847 sotto la guida del prof. Carlo Ignazio Giulio. Accetta quindi la proposta di questi e si reca a Parigi presso l’École des Mines per approfondire gli studi in campo minerario, settore allora fondamentale per il Regno Sabaudo. A Parigi, affascinato dall’insegnamento del prof. Henri Sénarmont, si appassiona agli aspetti cristallografici della Mineralogia. Ritornato in patria, pur impegnato dal governo sabaudo in campo minerario, nel dicembre del 1852 viene nominato professore di Geometria applicata alle arti presso il Regio Istituto Tecnico di Torino che, per suo impulso, diventerà Scuola di Applicazione per gli ingegneri nel 1859, precursore del Politecnico di Torino fondato nel 1906. Dal 1853 insegna anche Matematica presso l’Università di Torino. In tale periodo Quintino si applica allo studio cristallografico dei minerali in stretto contatto con Sénarmont e l’allievo di questi, Alfred Des Cloizeaux, intrattenendo con entrambi un proficuo scambio epistolare.
In particolare Sella è attratto dagli aspetti matematici della Cristallografia ottenendo prestigiosi riconoscimenti internazionali. Dal 1854 al 1861 si concentrano quasi tutti i suoi lavori scientifici nel campo della cristallografia teorica e di quella morfologica. Il ruolo internazionale di Sella tra i padri della cristallografia è definitivamente sancito nel 1906, quando i suoi più importanti contributi cristallografici sono ripubblicati in tedesco. Gli è dedicata la specie minerale sellaite.
Mai nella sua vita Sella tralascerà la sua passione per la Cristallografia e la scienza in generale che, tra l’altro, egli servirà alla grande rifondando l’Accademia nazionale dei Lincei a Roma capitale dell’Italia unita; dal 1874 al 1884 fu presidente della rifondata accademia che aveva le sue radici nel primo Seicento. Tuttavia, nel 1860 Sella cede alle pressioni di Camillo Cavour e viene eletto deputato del collegio di Cossato; da allora l’impegno politico diventerà per lui prioritario quale autorevole rappresentante della Destra storica. Ministro delle Finanze nel 1862 e nel 1864, quando, unico caso nello stato italiano, porta al pareggio il bilancio statale anche proponendo provvedimenti impopolari quali l’imposta sul macinato. Nel 1870 presenta il progetto di legge volto all’istituzione delle casse di risparmio postali; verrà approvato nel maggio del 1875. Ancora Ministro delle Finanze dal 1869 al 1873. Nel 1873 viene eletto presidente del consiglio provinciale di Novara, carica che gli verrà riconfermata fino alla fine dei suoi giorni. Nel 1881 fallisce un suo tentativo di formare un nuovo esecutivo.
Diario della salita al Monviso, di Quintino Sella – 1863
Appassionato alpinista, nel 1863 a Torino Sella e una quarantina di soci fondano il Club Alpino che due anni dopo diverrà Club Alpino Italiano.
A Quintino Sella è intitolata la Camera capitolare del RSAA, all’Or:. di Biella. Pure l’obbedienza della Gran Loggia d’Italia gli intitola una loggia, sempre a Biella. Tuttavia, non esiste documentazione che ne comprovi l’affigliazione alla Massoneria. Sulla questione lasciamo la parola allo storico della Massoneria Augusto Comba che ha scritto quanto segue. “Su un’ipotetica qualità massonica di Quintino Sella corsero sempre molte voci, rese apparentemente plausibili dall’azione decisiva svolta da lui nel 1870 per troncare il problema di Roma e quindi del potere temporale del papato, e dall’impostazione scientifica del suo pensiero. Ma nella misura in cui ci è stato possibile esplorare la stampa e i documenti massonici del secolo scorso non abbiamo trovato conferma di una tale qualità, bensì piuttosto espressioni sparse di ammirazione verso di lui dei massoni, simili peraltro a quelle dedicate a personaggi eminenti della democrazia e del pensiero laico. Sembra peraltro che non vi siano dubbi su quanto sopra, considerando la duplice testimonianza resa con molta chiarezza in proposito da Corradino, figlio di Quintino Sella, e resa nota da Venanzio, cugino di Corradino, in una lettera all’Eco di Biella del 22 novembre 1973. I documenti qui riportati consistono anzitutto in una lettera del 30 aprile 1931 di Corradino a Venanzio, che rievoca un suo colloquio col padre, avvenuto verso il 1880, in cui venne messo in guardia contro l’eventuale proposta di farsi massone, con queste parole: “Nel caso, spero bene che tu, dati i consigli, precetti, ed anche esempi che ti dò continuamente, tu non vorrai affiliarti alla Massoneria. Tu conosci 1a mia avversione profonda alle società segrete, ove entrando non conosci tutto ciò a cui ti impegni, e che vincolerebbe la tua libertà. Tu sai la mia massima di dire sempre la verità e quindi di non essere vincolato da altri a tacerla, come pure di non subire imposizioni per favorire una od altra persona”.”
Un caso analogo a quello di Sella per l’intitolazione di logge massoniche (N. 10 Or∴ di Vercelli e N. 17 Or∴ di Torino) ad un noto personaggio di cui non vi sono prove di affiliazione alla Massoneria è Galileo Ferraris (1847-1897) di cui ho trattato in un mio articolo su L’Ipotenusa (vedi bibliografia). La fama di persona generosa che, a beneficio dell’umanità, non aveva brevettato la sua importante invenzione del motore elettrico a campo magnetico rotante, ben corrispondeva agli ideali massonici, cosicché scrivevo: “Non è strettamente necessario che Galileo Ferraris sia stato iniziato alla Massoneria per giustificarne l’elevazione a simbolo da parte dell’Istituzione.”
Si può concludere che il mito di Sella massone è maturato in un’epoca in cui la presenza massonica nelle istituzioni italiane era assai diffusa e si identificava con le convinzioni laiche, talvolta anticlericali, di una illuminata e preparata classe dirigente, anche credente, ma convinta della necessità di una netta separazione tra Stato e Chiesa. In questa categoria di ipotetici Massoni, localmente, oltre a Quintino Sella e a Galileo Ferraris, ricordo qui Giovanni Faldella (1846-1926) che con entrambi fu in relazione (vedi il mio articolo su Sella citato in bibliografia). Sottolineo che nessuno dei tre figura nell’elenco digitalizzato di affiliati alla Massoneria consultabile presso gli archivi del Grande Oriente d’Italia (GOI), elenco che, seppur con lacune, risale almeno al 1870. L’ipotesi di affiliazione alla Massoneria di Faldella, prolifico ed apprezzato scrittore della Scapigliatura, deputato e senatore, che abitava a Saluggia, è rafforzata dalla sua frequentazione di casa Ferraris nella confinante Livorno Ferraris. Localmente il salone di tale casa signorile è tuttora ritenuto luogo di riunione di una loggia massonica attiva in quell’epoca; la convinzione si basa sulle decorazioni del salone interpretate come simboli massonici, quando invece chiaramente rappresentano arte e mestieri. In epoca precedente la loggia di casa Ferraris sarebbe stata frequentata anche dal medico romagnolo Luigi Carlo Farini (1812-1866), affiliato al GOI, che si trasferì esule in Piemonte nel 1849 dopo la caduta della Repubblica Romana; dal 1852 fu medico a Saluggia per qualche anno.
Bibliografia
Augusto Comba, Quintino Sella e la massoneria, in “Quintino Sella tra politica e cultura 1827-1884, Atti del convegno nazionale di studi (Torino, 24-25-26 Ottobre 1984)”, a cura di Cristina Invernizzi, pp. 309-313. Torino, 1986.
Giovanni Ferraris, La R:. L:. Galileo Ferraris N. 10 Or:. di Vercelli, “L’Ipotenusa”, vol. 22, pp. 71-78. Pinerolo, 2010.
Giovanni Ferraris, Quintino Sella tra matematica, cristallografia e mineralogia, “Atti dei Convegni Lincei”, vol. 269, pp. 207-235. Roma, 2013.
Guido Quazza, L’utopia di Quintino Sella. Torino, 1992.