CONFEDERAZIONE MASSONICA INTERAMERICANA (CMI)
CARTA DI LIMA
Lima, Perù, 26 Marzo 2022
Una geografia dolce di vasta pianura segna la frontiera tra l’Ucraina e la Russia. Russi e Ucraini sono popoli fraterni con lingue simili e secoli di storia in comune. Ma ancora una volta la lama della falce cala sulla vecchia Europa per cui ogni centimetro di frontiera è una cicatrice mal cucita. Sangue, vite distrutte, rifugiati. Le scaramucce iniziate nel Donbas non si poteva immaginare che arrivassero a Kiev. Una nuova guerra, una ingerenza ingiustificabile, inaccettabile.
La Confederazione Massonica Interamericana (CMI) rappresentata da 94 Grandi Potenze Massoniche di 27 Paesi e 560.000 membri è una Fraternità di Nazioni che promuove la tolleranza e che non può restare indifferente davanti al fallimento e alla tragedia umanitaria che è la guerra.
I suoi postulati esprimono chiaramente il suo spitito universalista e umanitario per il miglioramento morale dell’umanità basato sul rispetto della personalità umana.
La sua permanente ricerca della giustizia, della pace e della fraternità universale si estende a uomini e nazioni senza distinzioni di gruppo etnico, nazionalità o credo.
Nella sua lettera di ringraziamento per l’appoggio ricevuto, il Gran Maestro della Gran Loggia dell’Ucraina, il rispettabilissimo Fratello Anatoly Dimchuk, con la catena della Fraternità Universale, descrive questa esperienza come “il momento della lotta tra il bene ed il male, la libertà e la schiavitù, la luce e l’oscurità”. Così come gradisce l’asilo alle famiglie, l’aiuto umanitario sotto forma di medicine, generi alimentari, vestiti, combustibili, ma sommamente “l’appoggio spirituale, da tutte le parti, di quello che lui chiama “ la Fraternità della Luce”.
La luce, in maniera tangibile e intangibile, ci ha insegnato, lungo la storia, il potere dello spirito umano.
Così come accendiamo le candele per celebrare la luce sull’oscurità nelle nostre riunioni, in questi giorni così oscuri, la Confederazione Massonica Interamericana esprime il suo più forte dissenso verso tutti gli atti di violenza come mezzo fondamentale per risolvere le dispute. E’ inerente ad ogni ricerca della giustizia e della pace il riconoscimento pieno del diritto dei popoli alla loro autodeterminazione e indipendenza, liberi da ogni ingerenza e la validità di soluzioni pacifiche in controversie di conflitti, consacrata nei principi contenuti nella Carta di San Francisco delle Nazioni Unite.
(Seguono le firme di tutti i Grandi Rappresentanti presenti alla Riunione di Lima, Perù)
Trad. dal portoghese: Dario Seglie, Direttore CDI
(Red. DS)