IL GRANDE ORIENTE D’ITALIA ABBRUNA I LABARI PER IL PASSAGGIO ALL’ORIENTE ETERNO DEL GRAN MAESTRO ONORARIO MAURIZIO VOLKHART
IN MEMORIAM DI MAURIZIO VOLKHART (1938-2022)
di Maurizio Onoscuri
Ho conosciuto Maurizio Volkhart prima della mia iniziazione in Massoneria. Lui era co-rotariano del mio primario di allora, il prof. Orlando Orlandi, dove io ero assistente pneumologo neo-assunto dal 1981. Credo fosse l’anno 1983, anno in cui il mio primario organizzò un congresso medico e Maurizio, allora manager della Coca Cola di Sassi, funse da sponsor offrendo le bevande. Poi lo rividi altre volte, in particolare durante una conferenza del prof. Orlandi al Rotary sugli antichi ospedali di Torino, per il quale io curai la parte fotografica e la proiezione delle diapositive. Spesso lo incontravo in montagna, a Sauze d’Oulx, dove lui amava andare a sciare e parecchie volte abbiamo sciato insieme.
Maurizio Volkhart ha sempre avuto un carattere positivo, intraprendente, sempre attivo, propenso alle battute ma diretto e sincero, molto tollerante e con tendenza alla mediazione ma a volte focoso nel difendere le proprie opinioni. Il suo motto scherzoso era: “siamo nati per soffrire…il meno possibile” e, in effetti, sapeva vivere al meglio. Posso dire di averlo visto raramente di cattivo umore. Anche nei primi anni della nostra conoscenza non ha mai avuto atteggiamenti di superiorità verso chi, all’epoca (esisteva ancora la baronia), era solo un “peon” della medicina. Probabilmente questo derivava dal suo essere profondamente Massone nell’animo. Erano famosi i suoi aneddoti e racconti umoristici durante le agapi e le cene conviviali e il suo buon umore era contagioso. Alcuni Fratelli, quando andavano a Rimini per la Gran Loggia, si ritrovavano con Maurizio la sera tardi presso il suo albergo, dopo le cene, e dicevano “andiamo al dopo festival” per sentire da lui gli ultimi aneddoti.
Ci tengo a riportare qui una frase su Maurizio Volkhart tratta dal Testamento Massonico scritto dal Fr⸫ Leo La Rosa, dalla quale traspare l’affetto provato: “da giovane era un gran bel ragazzo (lo attesta comunque una foto di lui che possiedo), che carattere “fumantino” aveva da giovane, non avete idea!!! In ogni battaglia, anzi definiamola schermaglia, termine che meglio si addice a quei tempi, lui era sempre coinvolto ma si schierava sempre solo ed esclusivamente dalla parte del più debole”.
Maurizio nacque a Torino il 28 luglio 1938. Ottenuto il diploma in ragioneria entrò dapprima alla FIAT, allora azienda “mamma” di tutti i Torinesi. Successivamente ebbe il ruolo di dirigente presso la Coca Cola di Sassi. Dopo quel passaggio continuò a lavorare in aziende del settore della ristorazione collettiva, fu per anni presidente del CDA della Generale Ristorazione, azienda facente parte del gruppo Elah Dufour Novi, fino al suo pensionamento.
Il Fr.’. Volkhart fu iniziato il primo Ottobre del 1957 all’età di soli 19 anni presso la Loggia Toro n° 1 fondata nel 1955, all’Obbedienza della Serenissima Gran Loggia d’Italia.
Divenne Maestro con brevetto della Serenissima Gran Loggia datato 8 Dicembre 1964.
All’epoca della confluenza della Serenissima Gran Loggia d’Italia nel G.O.I. il Fr.’. Maurizio Volkhart ricopriva, in quell’Obbedienza, la carica di Gran Segretario e fu tra i Fratelli che perfezionarono l’operazione, prendendo contatti con il G.O.I. (settembre 1968) in accordo con il Serenissimo Gran Maestro Azeglio Dini. Era allora Gran Maestro del G.O.I. il Fr⸫ Giordano Gamberini. Il Fr⸫ Volkhart consegnò, il 10/9/1968, al Presidente del Collegio Circoscrizionale dei MMVV del Piemonte e Valle d’Aosta di allora, Fr⸫ Piero Sinchetto, una lettera di intenti della Serenissima Gran Loggia. Ne seguì un colloquio tra i Grandi Maestri delle due Obbedienze a Firenze il 5 ottobre 1968, presente, tra gli altri componenti le delegazioni, anche il Fratello Maurizio. La confluenza venne formalizzata definitivamente, con voto unanime, durante la seduta straordinaria di Gran Loggia della Serenissima tenutasi a Torino il 9 novembre 1968 portando nel G.O.I. un totale di 293 Fratelli da 5 regioni, dei quali 106 nel solo Piemonte con 10 Logge e 19 Fratelli transitati liberamente in Logge già esistenti nel G.O.I.
Dopo l’ingresso delle Logge torinesi appartenenti alla Serenissima Gran Loggia d’Italia nel G.O.I.1 (Acadoemia, Azeglio Dini, Liberty, Pedemontana, Risorgimento, Toro) al Fr⸫ Maurizio fu riconosciuto il Grado di Maestro con brevetto del G.O.I. del 13/12/1968 (peraltro i Gradi ottenuti sotto la Serenissima Gran Loggia furono riconosciuti a tutti i Fratelli transitati, essendo la Serenissima considerata, all’epoca, regolare presso il G.O.I.).
La R.L. Toro ottenne la bolla di (ri)fondazione dal G.O.I. datata 13/12/1968 con il nuovo numero distintivo 698. Nel maggio del 1971 il Fr⸫ Volkhart ottenne l’exeat dalla R.L. Toro e si trasferì nella R.L. Risorgimento 697 per rimanervi a piedilista fino al suo passaggio all’Oriente Eterno.
Della Loggia Risorgimento fu, negli anni a seguire, veramente il “dominus” ricoprendo l’incarico di Maestro Venerabile per ben 4 volte, dal 1973 al 76, dal 1979 al 1982, quindi dal 1983 al 1985 e infine dal 1989 al 1991.
L’anno successivo al suo ultimo venerabilato, nel 1992, fu eletto Presidente del Collegio Circoscrizionale dei MMVV del Piemonte e Valle d’Aosta. Erano trascorsi dieci anni dallo scandalo P2, eravamo però in quelli che l’attuale Gran Maestro Stefano Bisi ha definito il “Biennio nero 1992-93” nel suo recente libro, scritto dopo il successo legale ottenuto, con la condanna alle spese processuali di Cordova.
Anche la Casa Massonica di Torino ebbe le sue avventure in questo periodo, addirittura in anticipo rispetto a Roma: il 24 settembre del 1992 la Polizia Giudiziaria effettuò una perquisizione in Piazza Vittorio. In quell’occasione il Fratello Volkhart, in un impeto di fraterna generosità, cercò di difendere un Fratello in sonno ma da questo gesto sorse, all’interno della Circoscrizione, una polemica con toni accesi e riunioni di Collegio infuocate cui seguirono svariati veti incrociati. Da tutto ciò ne derivò che il Fr⸫ Maurizio dovette lasciare la Presidenza del Collegio Circoscrizionale dei MM.VV. del Piemonte e Valle d’Aosta e rimanere per un periodo fuori dai giochi.
Meno di un mese dopo, il 20 ottobre 1992, il procuratore di Palmi Cordova ordinava il sequestro dei dati al Vascello: il famoso “buco nell’acqua”, che però al momento produsse effetti nefasti nell’Istituzione con preoccupazioni non indifferenti da parte della maggioranza dei Fratelli, polemiche, assonnamenti, fino alla disperazione di decine e decine di Fratelli destinatari di avvisi di garanzia in tutta Italia, Piemonte compreso.
Ciliegina finale di quel periodo fu la fuga di Di Bernardo, Gran Maestro in carica, con tutto ciò che ne derivò.
Il Fratello Volkhart si dimostrò molto critico verso il transfuga, anche quando costui era ancora in carica, senza timore per le eventuali conseguenze. Infatti, in occasione e in risposta ad una intervista rilasciata da Di Bernardo a “La Repubblica”, prese una posizione decisamente critica e scrisse contro l’atteggiamento tiepido e pavido tenuto da colui che avrebbe dovuto difendere il G.O.I. Inoltre tentò, insieme al Fr⸫ Piero Sinchetto, di porre fine in anticipo alla Gran Maestranza di Di Bernardo, cosa della quale non ci fu poi bisogno per le ben note e tristi vicende.
Durante il secondo mandato del Gran Maestro Gustavo Raffi (2004-2009), il Fratello Maurizio, perfettamente reinserito nella Circoscrizione Piemonte e Valle d’Aosta del G.O.I., fu nominato Gran Maestro Onorario ad vitam, previa positiva votazione del Consiglio dell’Ordine, durante la Gran Loggia tenutasi a Rimini nel 2006. Ricoprì inoltre l’incarico di Gran Rappresentante della GLNF presso la nostra Istituzione.
Maurizio Volkhart entrò anche nel Rito Scozzese antico ed Accettato (prestò il giuramento di IV Grado il 3/9/1969) per arrivare fino al XXXIII Grado con brevetto numero 472 del 11 novembre 1987. Dal 6 settembre del 2013 era entrato a far parte del Ruolo d’Onore. Anche in questo Rito fu sempre molto attivo e presente, in particolare alle riunioni di Ispettorato Regionale.
Purtroppo, negli ultimi anni, il Fr⸫ Maurizio Volkhart è stato colpito da notevoli problemi di salute e, per questi motivi, è stato costretto ad uscire dalla vita attiva della Massoneria Piemontese e Italiana, lasciando un vuoto importante, non colmabile, in tutti noi.
Il suo posto preferito, ove sedeva sempre alle Riunioni del Collegio Circoscrizionale dei MMVV, all’Oriente, alla destra del Presidente, ora è vuoto… ma la sua memoria è ben presente in noi!
Maurizio Onoscuri
Ringrazio per la fattiva collaborazione i Fratelli:
Sergio Monticone Primo Gran Sorvegliante del Grande Oriente d’Italia
Daniele Lanzavecchia Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili del Piemonte e Valle d’Aosta,
Mario Bruschi M.V. in carica della R.L. Risorgimento 697 all’Or⸫ di Torino,
Massimo Landi ex M.V. della R.L. Risorgimento 697 all’Or⸫ di Torino,
Gianluca La Rosa figlio del Fr⸫ Leo La Rosa della R.L. Monviso 688 all’Or⸫ di Asti
Tommaso Colaps a piedilista della R.L. Concordia-Pilocane 1162 all’Or⸫ di Torino fino a fine 2021, ora trasferitosi a Napoli alla R.L. Bovio Caracciolo 199. Per 30 anni dal 1989 al 2019 ha lavorato con Maurizio Volkhart..
Riferimenti bibliografici:
Stefano Bisi “Il biennio nero 1992-93 Massoneria e legalità trent’anni dopo” edizioni Perugia Libri, 2022
Gian Piero Pagella “Un Massone racconta” edizioni Università Popolare di Torino 2016.
Pubblicazione curata da Massimo Landi con il contributo di Autori Vari “La rispettabile Loggia Risorgimento n° 697 all’Oriente di Torino, dalla sua costituzione al nuovo millennio: quarant’anni di storia” Torino 2001
Testamento Massonico del Fratello Leo La Rosa letto dal figlio, Fr⸫ Gianluca, nel corso della tornata funebre tenuta il 22 Marzo 2016 dalla R.L. Monviso n. 688 all’Or⸫ di Asti
1 Oltre a quelle Torinesi citate altre 4 Logge Piemontesi facenti parte della Serenissima Gran loggia d’Italia confluirono nel G.O.I.: la Monviso all’Or:. di Asti, la Mucrone all’Or:. di Biella, l’Acaja all’Or:. di Pinerolo e la Rosmini all’Or:. di Stresa. Con la stessa operazione si trasferirono anche 2 Logge della Lombardia (Carlo Cattaneo e Prealpina), la Lord Byron all’Oriente di La Spezia, 3 della Toscana (Giosuè Carducci, Azeglio Dini, Etruria), la R:.L:. Urbe all’Oriente di Roma.